NAPOLI – Torre del Greco, una giornata d’agosto come tante, un giorno feriale. È pomeriggio, i pochi metri di spiaggia libera sono ancora occupati da bagnanti. Si tuffano, prendono il sole, i bambini si rincorrono, per quanto possibile visto il poco spazio. L’ora del pranzo è passata da un po’, i gabbiani si aggirano tra gli ombrelloni in cerca di residui di cibo. Qualcuno lancia loro delle patatine.
Man mano che la gente comincia ad andare via, cresce il numero degli uccelli che comprende anche piccioni. Non hanno paura dell’uomo, sono abituati ad aggirarsi tra loro. Non fanno caso persino agli schiamazzi. Sono tranquilli i gabbiai, salvo qualche scarmuccia per contendersi un po’ di plastica scambiata per cibo.
La gente va via, sulla sabbia vulcanica, nera, restano sacchetti di rifiuti. Più tardi qualcuno ci penserà a pulire. Chi ha consumato il suo pasto in riva al mare non può prendersi il disturbo di portare via la sua spazzatura.
Le 19:00 si avvicinano, quel pezzetto di spiaggia del litorale di Torre del Greco si sta svuotando: gabbiani e piccioni sono in netta superiorità numerica. Si avvicina l’ora della cena per gli uccelli. Prendono di mira i saccetti dei rifiuti, li dilaniano con il becco.
Un gabbiano, forse credendosi più furbo dei suoi compagni, afferra il sacchetto e lo porta via in volo, poi i rifiuti teminano in acqua e presto, nello stomaco di qulche pesce o magari di una tartaruga.
Eh sì, perchè è notizia di questi giorni che proprio sulla spiagga del litorale di Torre del Greco, una tartaruga marina ha deposto delle uova.
Se solo avesse scelto un altro posto, uno qualsiasi ma non lì dove l’inciviltà regna sovrana, dove il rispetto dell’ambiente, degli animali, per molti non è cosa di cui preoccuparsi, fatta eccezione per chi delle uova della tartaruga si sta prendendo cura. Tuttava il problema sarà quando i piccoli andranno verso il mare.