Lasciata nella culla per la vita: lo strazio della mamma di Bergamo - Notizioso
lasciare il figlio in una mailbox culla per la vita

La piccola Noemi è stata lasciata nella culla per la vita della Croce Rossa di Bergamo. La neonata, del peso di 2,9 kg, è nata il 3 maggio. Poche ore dopo, alle 17:00 circa, la mamma ha lasciato la piccola certa ch qualcuno si sarebbe preso cura du lei. La donna è tornata poco dopo per lasciare un biglietto; si sentiva in dovere di giustificarsi con gli altri o forse con sé stessa dicendo di non potersi prendere cura di quella bambina.

Durante i 9 mesi di gravidanza, come scritto sul biglitto, lei, la mamma, è stata sola e probablmente sarebbe stato così anche in seguito, dopo l nascita della piccola. Il biglietto è stato scritto con una penna blu, sul foglio strappato da un quaderno e chissà che la madre non sia una minore, una ragazza che ancora va a scuola… chi può dirlo.

La culla per la vita garantisce l’anomimato della madre e la salute del neonato

Ad ogni modo, la madre a differenza di altre, non si è sbarazzata della figlia gettandola in un sacchetto dei rifiuti. No, questa è stata una separazione sofferta, probabilmente meditata a lungo mentre dentro di lei cresceva la bambina. Lo si capisce dal tono del messaggio:

Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio per sempre (dalla mamma). Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai.

Parole sincere, sofferte. Chissà quante volte questa mamma che ha scelto di lasciare la sua bambina nella culla della vita (detta anche mailbox) della Croce Rossa di Bergamo, si ritroverà a pensare alla piccola, ad immaginarla.

Non ha fatto neanche in tempo a darla un nome (ci ha pensato il personale della C.R.), dopotutto che senso avrebbe avuto sapendo che di lì a poco si sarebbe dovuto separare da lei?

Certo, sarebbe bello se decidesse di tornare sui suoi passi. Se tornasse indietro e riabbracciare la piccola Noemi per darle l’amore che solo una madre sa e può dare. Poi è chiaro, ci sono le difficoltà, quei problemi che hano convinto la donna a lasciare “il pezzo importante della sua vita“.

Questioni, contesti che non non conosciamo e per questo non possiamo giudicare. Alla fine, ciò che conta è che la bambina stia bene. Lei, Noemi, non sa cosa sta accadendo e presto troverà una famiglia che da tempo la sta aspettando.

Anche noi ci accodiamo al messagio della madre e le auguriamo tutto il bene e la felicità del mondo che, purtroppo, non è perfetto.

Se lo fosse stato, adesso la piccola starebbe tra le braccia della sua mamma; la donna che l’ha messa al mondo nonostante le difficoltà e che per saperla felice, ha rinunciato a lei che è cosa ben diversa dall’abbandonare. L’amore è anche questo: rinunciare.

Di Vincenzo Borriello

Direttore responsabile

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