SAN MARINO – Difficile parlare di campione quando il suddeto, ovvero, Antonio Tiberi, 21 anni, ha imbracciato il fucile ad aria compressa ed ha ucciso un gatto. I fatti contestati e culminati in un multa di 4000 euro per il ciclista della Trek Segafredo, risalgono al giugno del 2021. L’innocente felino transitava in strada per i fatti suoi quando è stato colpito al cranio da un pallino.
Antonio Tiberi ha ammesso le sue colpe. Il ciclista, nato a Frosinone ma residente a San Marino non per la bellezza del posto ma per un regime fiscale favorevole, ha raccontato che quel giorno voleva testare la sua carabina.
Il giovane ha prima mirato ad un segnale stradale, poi al gatto che apparteneva al ministro del Turismo e delle Poste, Federico Pedini Amati. Un colpo secco alla testa che non ha lasciato scampo al povero micio.
Il ciclista Antonio Tiberi ha ammesso le sue colpe nella morte del gatto
Il ciclista, pur ammettendo le sue colpe, ha cercato di giustificarsi asserendo che non fosse sua intenzione uccidere il felino. Certo, perchè si spra gli animali per fare loro una carezza, è cosa nota.
Ebbene, in verità il gesto è stato, oltre che stupido, di una crudeltà inaudita. Crudeltà che per molti non è stata adeguatmente punita. Tuttavia la legge di San Marino in casi di sevizie e/o strazio di animali punisce il colpevole con l’arresto di secondo grado o, in alternativa, una multa salata.
Insomma, la pena è più blanda rispetto a quella che s’incorrerebbe in Italia dove è prevista la reclusione da quattro mesi a sei anni.
Il ministro del Turismo e delle Poste, Federico Pedini Amati è soddisfatto solo in parte per la sentenza, a suo dire sarebbe giusto togliere la cittadinanza al ciclista Antonio Tiberi così da condannarlo ad un regime fiscale tutt’altro che vantaggioso, come ben sanno i cittadini italiani.
Fonte Corriere della Sera