Potrebbe essere stato fatale un risciacquo dei seni nasali con della comunissima acqua di rubinetto per un uomo di Charlotte County, ucciso da un’ameba mangia cervello. È questa una delle’ipotesi del dipartimento dell Salute della Florida che indaga sul decesso avvenuto lo scorso febbraio. È stato accertato che la persona morta presentva tracce della Naegleria fowleri.
Il parassita, con molta probabilità, era presente nell’acqua corrente. Per tale ragione ai residenti di Charlotte County è stato consigliato, in caso di pratiche come il riscicquo dei seni nasali, di utilizzare acqua sterile per la preparazione delle soluzioni da intrpodurre nelle narici.
Sebbene contrarre un parassita come l’ameba mangia cervello non capiti spesso, negli Stat Uniti ci sono stati almeno due casi nel 2020.
Proprio quell’anno, nel Texas, fu sconsignato l’utilizzo dell’acqua di rubinetto per alcune settimane mentre in Florida e sempre nel 2020, un adolescnte morì a causa del parassita che si introdusse nel suo organismo dopo aver fatto il bagno in un lago. In Italia è stato accertato un solo caso di Ameba mangia cervello.
Come uccide l’Ameba mangia cervello
L’ameba può diventare motale per l’uomo provocando una meningoencefalite amebica primaria. Se l’acqua contiene forme biflagellate e raggiungono le cavità nasali, queste possono penetrare attraverso la mucosa olfattiva e, se le temperature sono favorevoli,
risalire lungo le fibre del nervo olfattivo in cavità cranica attraverso la lamina cribrosa dell’osso etmoide, fino ad arrivare al cervello attraverso i bulbi olfattivi.
Qui, in condizioni ottimali di temperatura e di nutrienti, i parassiti si moltiplicano molto attivamente e rapidamente, nutrendosi del tessuto nervoso cerebrale dopo digestione enzimatica. Le lesioni necrotico-emorragiche di questa malattia la rendono letale in una misura superiore al 90% dei casi. L’infezione umana viene contratta nuotando in fiumi o laghi, soprattutto quando la temperatura dell’acqua è relativamente elevata, e attraverso pratiche di lavaggio delle cavità nasali con acque infette a scopo igienico o rituale.
Anche il nuoto in piscina costituisce un fattore di rischio se le acque e i filtri della stessa non vengono puliti con accuratezza e regolarità: per prevenire la diffusione del Naegleria fowleri è fondamentale un’adeguata clorazione dell’acqua (in genere una concentrazione di cloro di 0,5 mg/l è un presidio profilattico sufficiente).
Sintomi e cura
Tra i sintomi dell’ameba mangia cervello ci sono la febbre alta, vomito, nausea, alterazione del sensorio, segni neurologici focali e cefalea. Le condizioni di salute del paziente possono peggiorare velocemente fino al coma e alla successiva morte.
La Naegleria fowleri è mortale nel 97% dei casi tuttavia nel 2013 è stata eseguita una terapia sperimentale che ha salvto la vita di un dodicenne.
Questa cura pre essre efficace solo a patto che l diagnosi sia tempestiva. Il paziente è indotto in coma farmacologico e ipoterma. Viene somministrato un mix di farmaci ch comprende l’amfotericina B.
Fonte Il Fatto Quotidiano